Ci sono vari metodi per confermare o meno se hai la PCOS.
1. Parlare con il tuo medico di base. Parlagli dei tuoi sintomi, come ad esempio i disturbi delle mestruazioni, l’iperinsulinemia o l’insulino-resistenza., dei peli in eccesso, dei problemi cutanei ed eventualmente del sovrappeso. Alcune donne che hanno la PCOS hanno mestruazioni irregolari o assenti e molto spesso i loro cicli sono più lunghi di 35 giorni; altre donne hanno dei cicli regolari di 28-30 giorni ma sono ugualmente affette da PCOS. Il 40-60% delle donne con PCOS sono sovrappeso ma tu potresti essere normopeso ed avere ugualmente la sindrome. Parlare col medico di base può aiutarti, e può aiutare anche lui a prescriverti gli esami più consoni da eseguire, caso per caso.
2. I test di laboratorio. Gli esami del sangue possono misurare determinati valori di ormoni e rendere così la diagnosi della PCOS sicura. Al momento la comunità medica si trova in disaccordo su quali esami sia meglio far eseguire al paziente per una corretta diagnosi. Generalmente si usa prescrivere questi: FSH (ormone follicolo-stimolante), LH (ormone luteinizzante), testosterone, SHBG (globuline leganti gli ormoni sessuali), prolattina, TSH (ormone tireostimolante), insulina e glucosio. Sarebbe meglio eseguire queste analisi il 2 o 3 giorno di ciclo (che corrisponde al 2 o 3 giorno di mestruazioni).
3. Ecografia. Un’ecografia interna (transvaginale) è il metodo migliore per “mappare” le tue pelvi e le ovaie e per valutare se queste sembrano affette o meno da PCOS. Durante l’ecografia transvaginale una sonda viene inserita nella vagina, le onde onde sonore ad elevata frequenza (non udibili dall’orecchio) emesse dall’apparecchio vengono riflesse dai tessuti che incontrano e mentre questo accade, vengono scattate delle fotografie per avere un’idea precisa di quello che sta succedendo alla parte esaminata.
In linea generale, questo è l’iter che bisognerebbe seguire per avere una diagnosi certa della PCOS.